lunedì 9 aprile 2012

Smart city

mondo tra le mani

Dopo il fallimento delle utopie razionaliste e la mancata realizzazione di altri modelli evoluti di città (la città verticale, orizzontale, ecc.) che hanno caratterizzato il '900, la ricerca, in campo urbanistico, ha riproposto, negli ultimi 20 anni, brani di città riconducibili ad impianti ottocenteschi (quartieri Bicocca e S. Giulia a Milano), poco attuali secondo le esigenze contemporanee. Smart city è un nuovo modello di città sostenibile proposto dall'UE. In Europa si prevedono investimenti di circa 11 miliardi di euro nei prossimi dieci anni per incentivare questo tipo di città, di medie dimensioni capaci di coniugare sostenibilità e competitività.

Smart City is a new model of sustainable city proposed by the EU which foresees investments of around 11 billion euros over the next ten years to promote this type of cities: a medium-sized cities that combine sustainability and competitiveness.

Le città oggi consumano il 70% dell’energia, al fine di raggiungere un risparmio energetico significativo le istituzioni europee fanno leva per ridurre del 20% le emissioni entro il 2020 e al contempo per sviluppare un'economia “low carbon” entro il 2050. La formula individuata associa l’utilizzo più razionale delle risorse all’integrazione delle tecnologie pulite, in Europa si prevede la creazione di una rete di trenta smart cities da selezionare entro il 2020 caratterizzate da: mobilità sostenibile e dolce, fonti energetiche rinnovabili, uso di tecnologie intelligenti per la gestione delle risorse, dei servizi, del trasporto, dei rifiuti.Un progetto extraeuropeo di “smart city” (in corso di realizzazione) è quello di Masdar City Project, una nuova città che sta sorgendo a 15 km. da Abu Dhabi, prima città al mondo ad essere progettata e concepita come “Carbon Neutral”, cioè ad emissioni zero (progettista sir Norman Foster). Ospiterà a regime 50.000 residenti e circa 60.000 addetti lavoratori al giorno che saranno occupati in 1000 imprese attive nel settore della Green Economy. La superficie territoriale della città è di soli 2,6 chilometri quadrati, pertanto essa rappresenta un modello di città supercompatta (solo 52 mq./ab.). La forma della città è dettata da criteri climatici: il surriscaldamento delle pareti degli edifici viene vanificato dalle distanze molto ravvicinate tra le facciate, gli angusti spazi tra gli edifici favoriscono la ventilazione delle strade, a cui contribuisce anche la wind tower, posta al centro della piazza, una struttura conica che sfrutta le correnti d'aria che sorvolano gli edifici per ventilare gli ambienti cittadini. Le pareti degli edifici residenziali sono ricoperte da pannelli ondulati simili a terracotta con la funzione di brise-soleil e di ventilazione. Adottati criteri costruttivi delle case tipiche yemenite con grandi spessori perimetrali e camini di ventilazione naturale (a tal proposito si veda anche post precedente: http://citysmile.blogspot.it/2012/01/casanova.html#more). E’ presente una centrale fotovoltaica ampia 21 ettari in posizione periferica, la mobilità in superficie si basa su spostamenti a piedi e in bici, gli ascensori sono nascosti alla vista per incoraggiare l'uso delle scale, le auto elettriche utilizzeranno una rete interrata su binari, la città si caratterizza anche per una protezione esterna dal traffico motorizzato: vere e proprie mura che impediranno l'accesso di qualsiasi oggetto inquinante. (Citysmile blog, pubblicato da Carlo Gervasini il 9 Aprile 2012).

The cities now consume 70% of energy, in order to achieve significant energy savings, the European institutions leverage to reduce emissions of 20% by 2020 and, at the same time, to develop low carbon economy by 2050. The challenge, associated with the more rational use of resources to the integration of clean technologies, in Europe is expected to create a network of thirty smart cities to be selected in 2020 in which will be: sustainable mobility, renewable energy sources, use of technologies for the intelligent management of resources, services, mobility, waste.
A project of a non-European "smart city", in progress, is Masdar City Project, the new city is rising 15 km far from Abu Dhabi, the first city in the world to be designed and conceived as a "Carbon Neutral" - zero emission (design by Sir Norman Foster), this city will hold 50,000 residents and approximately 60,000 employees working in over 1000 companies active in the Green Economy that will settle there. The land area of ​​the city is only 2.6 square kilometers, so it is a super compact city model (only 52 sq. m. / each ha.). The shape of the city is designed by climatic criteria: the heating of the walls of the buildings is reduced by the very close distance between the facades, the thin spaces between buildings get a good ventilation in the roads, which also contributes by the” wind tower”, in the center of square, a conical structure which uses air currents flying over the buildings to ventilate the spaces of citizens. The walls of residential buildings are covered with corrugated panels with the function of brise-soleil and ventilation. There are adopted design criteria of typical Yemeni houses with large thick perimeter and chimneys for natural ventilation (in this regard see also previous post: http://citysmile.blogspot.it/2012/01/casanova.html#more).
And there is a photovoltaic power plant, 21 hectares large, the mobility is based on walking and cycling, the elevators are out of sight to encourage use of stairs, electric cars will use a network in underground rails. The city also has an outer protection from motorized traffic: real walls that prevent the access of any pollutant subject.
(Citysmile blog, published by Charles Gervasini April 9, 2012).

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Masdar City Project: masterplan
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Masdar City Project: underground electric mobility
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Masdar City Project: courtyard

7 commenti:

  1. l'idea del progetto dovrebbe essere l'obiettivo di tutte le città però già esistenti! La creazione di nuove città immerse nel nulla e distanti da centri d'insediamento storici rende, secondo me, questi luoghi difficilmente vivibili e appetibili per i nuovi abitanti. L'obiettivo dovrebbe essere di rendere low carbon ed eco-sostenibili città che già esistono evitando ulteriore consumo di suolo.

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  2. L'idea di SmartCity potrebbe apparire utopica tanto quanto le città orizzontali e verticali. Nonostante questo, in un'era in cui si punta a salvaguardare l'ambiente e in cui si ha un forte sviluppo tecnologico, l'idea di progetto potrebbe essere fattibile.
    Si potrebbe anche pensare ad una SmartCity composta da quartieri di "unità abitative" che sfruttano metodi costruttivi lowcost ma allo stesso tempo molto efficaci (come avviene già nei territori palestinesi da parte di molti studi di architettura) quali ad esempio: murature realizzate adoperando pneumatici riempiti di terra, pareti esterne in cannucciato di bambù, terra e paglia e infine le earthbags (sacchi riempiti di terra posti uno sull’altro).

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  3. Credo che l'obiettivo di realizzare città a basso consumo energetico sia ormai non solo necessario, ma in qualche modo obbligatorio in quella che è la società a noi contemporanea; è una responsabilità con la quale ormai dobbiamo fare i conti per la nostra qualità della vita, ma soprattutto per garantire una minima vivibilità alle generazioni future. L'unico dubbio che mi sorge, non appena mi ritrovo a pensare a questo nuovo tipo di città, è questo: che fine faranno i luoghi collettivi? dove si potranno incontrare le persone se uno dei principali obiettivi è quello di realizzare città supercompatte e quello di sacrificare il meno possibile il territorio? in una società basata sul contatto informatico e sulla scarsa interazione diretta penso che sia necessario cercare di conservare quelli che almeno culturalmente rimangono punti di incontro sociale e diretto...penso che ci sia da riflettere seriamente sul fatto di poter sostituire piazze, strade di quartiere e quant'altro con spazi angusti tra edifici o blocchi abitativi uno di fianco all'altro. Sarebbe bello poter migliorare l'efficienza delle città senza dover sacrificare i veri e sani rapporti umani, che tendono ad essere messi in secondo piano già per moltissimi altri motivi.

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  4. Prima di parlare di intere città sostenibili, converrebbe prendere in esame i singoli esempi che ci vengono offerti anche in ambito nazionale.Sarebbe utile considerare le piccole realtà che sebbene non abbiano la stessa portata delle smart cities, hanno spianato la strada a questa nuova "era".
    Qualcosa si muove anche in Italia. Sempre maggiore è l'interesse dei cittadini, comuni e istituzioni riguardo alle "Città intelligenti". Nonostante la strada sia ancora molto lunga e non ben tracciata, il fatto di aggregare intenti, condividere esperienze e favorire il dialogo tra gli attori locali sembra essere la via prescelta per cambiare la qualità della vita quotidiana dei cittadini.
    Esempi di iniziative rivolte al Green sono presenti qua e là in Italia. A partire dalle grandi città come Milano, Torino, Genova fino ad arrivare a piccole realtà come la città di Baronissi in provincia di Salerno, dove l'elevata percentuale di raccolta differenziata, ha permesso di diminuire il costo del servizio di igiene urbana negli ultimi tre anni.
    Strategie comunali che incentivano a ristrutturare casa seguendo un 'ottica sostenibile hanno preso il via in diversi paesi italiani.
    Tutte queste esperienze isolate delle diverse realtà comunali, sebbene siano meritevoli, sono incapaci di dare una svolta alla nostra quotidianità. Per costruire una vita all'insegna della sostenibilità occorre una visione che sia portatrice di nuovi valori che incentivino per esempio gli orti urbani a chilometro zero, l'obbligo di riqualificazione urbana a scapito di nuovo utilizzo di terreno, eco-quartieri ma soprattutto non può mancare la "coesione sociale".

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  5. La smart city, la città intelligente è un progetto all’avanguardia ed estremamente allettante dal punto di vista energetico ed ambientale oltre che dal punto di vista sociale. Il progetto “Masdar City Project” descritto dall’articolo è molto ambizioso e lontano dalle esistenti città. Anche in Italia questo problema, che sembra di secondo piano visto anche i fatti di cronaca in Terra dei Fuochi, Campania(riciclo dei rifiuti urbani e non), si discute di questi progetti come testimonia una trasmissione radiofonica “Smart city, la città intelligente” di Maurizio Melis su radio 24 dove come descrizione del programma si trovano queste righe:
    “Oltre la metà della popolazione mondiale vive nelle città, ed è una percentuale destinata a crescere velocemente. Circa quattro quinti dell’energia, secondo la commissione europea, viene consumata nelle città dove si concentrano i luoghi della produzione. E per uno sviluppo sostenibile affrontare i problemi dell’urbanizzazione è cruciale. Una delle strade da percorrere è quella identificata oggi come 'smart city': interventi di progettazione sistematica che vedono la città come un insieme coordinato e che utilizzano le tecnologie 'intelligenti' per rendere i centri urbani sostenibili sia dal punto di vista energetico ed ambientale che dal punto di vista sociale…”
    A mio avviso, come è stato già detto in altri commenti, costruire nuove città su questo modello potrebbe essere giusto anche se per prima cosa ritengo necessario adeguare le città esistenti a questo modello di risparmio energetico e di minor impatto ambientale. In Italia mi sembra che tanto si parli ma poco si attui, soprattutto sul riciclo dei rifiuti e allo sviluppo delle energie sostenibili. Quello che manca alla nostra società è inoltre una cultura e un’educazione fin da bambini volta ad un attento rispetto dell’ambiente.

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  6. La città di Masdar è un ottimo modello per lo sviluppo di qualsiasi città di nuova progettazione. Detto ciò, bisogna considerare anche i casi di nazioni quali l’Italia, in cui un continuo consumo di suolo per la creazione di città ex-novo è fortemente sconsigliabile ed anche ostacolato dalla legge. In Italia, a mio parere, prima di costruire nuove città, bisognerebbe andare a “tappare i buchi” esistenti, costituiti dalla moltitudine di aree dismesse e/o abbandonate che caratterizzano il panorama urbano odierno.
    La riqualificazione di queste aree dev’essere totale e fortemente improntata al rispetto dell’ambiente (sia globale che circostante), esse devono costituire l’embrione di quella che sarà la smart-city futura.
    Ma, prima di realizzare delle vere smart-cities, prima di impegnarsi in patti internazionali, bisogna avvicinare i cittadini a questa idea fondamentale per un corretto sviluppo della nostra società. Se in una città come Masdar si andasse ad insediare una popolazione con una mentalità chiusa, in breve essa si trasformerebbe in una qualsiasi città araba, perdendo tutte le sue potenzialità. Ecco perché è fondamentale “costruire” i cittadini, prima che la città.

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  7. L'articolo presenta aspetti interessanti in quanto tratta di temi fortemente attuali quali la città ecosostenibile e l'utilizzo di forme di energia rinnovabili. in esso però,allo stesso tempo, si possono cogliere aspetti e considerazioni fortemente contrastanti. Per esempio in un primo momento si ipotizza una città con edifici aventi facciate molto ravvicinate fra di loro per evitare il surriscaldamento degli edifici stessi, e in un secondo momento si parla di torri del vento per favorire una giusta ventilazione degli ambienti cittadini.
    innanzitutto, in entrambi i casi, le forme della città tradizionale (piazza, grandi viali) vengono meno, in secondo luogo, secondo la mia opinione, si cerca di risolvere un problema ricadendo però in altre questioni per cui prevedere altrettante soluzioni. quindi forse una città come quella di Masdar city è un esempio notevole di smart city, che però dovrebbe rivedere e migliorare molti dei suoi aspetti per poter essere definita veramente "smart".

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